Da vari anni si sente parlare di turismo esperienziale e di come il modo di viaggiare della gente sia cambiato. Hai mai provato a riflettere su quello che significa e soprattutto su che cos’è il turismo esperienziale?
Per arrivare a capirlo fino in fondo bisogna fare una piccola digressione storica.
Dopo la seconda guerra mondiale e il cosiddetto “miracolo economico”, un poco alla volta, la possibilità di fare del turismo si è estesa a tutti. I nostri nonni sono stati i primi che hanno iniziato a parlare di viaggi di nozze. E lo facevano anche se non erano ricchi borghesi. Magari non andavano in Kenya ma giusto a 20 km da casa, è vero ma era già tanto per l’epoca.
Poi è stata la volta dei nostri genitori i quali, hanno iniziato ad andare addirittura all’estero e a prendere l’aereo a cavallo tra gli anni 70 e 80. E non solo la loro generazioni in molti casi andava a fare il viaggio di nozze, ma hanno addirittura iniziato a gettare le basi per il turismo di massa. In Italia si parlava delle vacanze in Riviera Romagnola o nella zona di Forte dei Marmi giusto per fare qualche esempio.
E’ proprio questo che con il passare del tempo ci porta poi ad andare a parlare di un vero e proprio turismo di massa. Con questa espressione, in teoria completamente opposta al turismo esperienziale, ci si riferisce al fenomeno che vede masse di persone spostarsi in determinati periodo dell’anno verso delle destinazioni concrete.
Quando dico turismo di massa a me personalmente vengono in mente località come Ibiza, Corfù e, ultimamente, addirittura la Thailandia.
Un fenomeno crescente che si è iniziato a registrare in modo più importante a partire da circa il 2010 è che la gente ha iniziato a cercare qualcosa in più oltre al mero spostamento
Come tutti i mercati anche quello del turismo, arriva ad un punto in cui ha bisogno di differenziarsi per soddisfare le nuove esigenze.
Scrivere un blog sul turismo esperienziale, mi ha dato la possibilità di indagare e capire a fondo questa nuova dinamica.
Cosa offre il turismo esperienziale al viaggiatore?
Chi oggi decide di viaggiare non è più interessato a muoversi dal punto A al punto B per mettersi un braccialetto colorato e passare i suoi giorni liberi all’interno di un villaggio turistico. Quello che oggi si cerca è la scoperta quanto più genuina possibile di una realtà connessa con un territorio.
Facciamo un esempio. Chi anni fa andava in Puglia lo faceva solo perchè gli hotel erano ben serviti, il mare fantastico e la vita notturna in fermento. A distanza di 10 anni la gente inizia ad andare fino in Puglia per scoprire come si fa il vino oppure l’olio. Cosa è quindi il turismo esperienziale? Quell’insieme di attività che ci permette di riscoprire un territorio.
Le novità introdotte dal settore
Proprio grazie a questo nuovo trend, si sta diversificando anche quella che è l’offerta da parte degli operatori turistici. E’ grazie al turismo esperienziale infatti che da un lato vengono riaperte e ristrutturate antiche masserie dove una volta si concentrano tutte le conoscenze del territorio.
Insieme a masserie, cascine e case rurali iniziano a riprendere vita anche le antiche sulla falsa riga del Cammino di Santiago. In Italia infatti ha già preso vita da qualche anno la via Francigena che da Canterbury arriva fino a Roma e si stanno iniziando a rilanciare altre rotte. Negli ultimi mesi sono partiti i finanziamenti per il rilancio della Via Appia tra Brindisi e Roma e della Via Traiana sulla stessa rotta.