Tunnel antico tra Calabria e Sicilia: cosa c’è di vero

Può una notizia di archeologia diventare un meme capace di far parlare mezzo mondo? Certo che sì, se si tratta di un’opera di ingegneria dell’antico impero romano, rimasta nascosta per oltre 2.200 anni. Un tunnel misterioso lungo alcuni chilometri in grado di collegare Calabria e Sicilia passando sotto il Mare Mediterraneo all’altezza dello stretto di Messina.

TUNNEL SOTTOMARINO DI 2.200 ANNI FA

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Un’opera la cui difficoltà costruttiva anche oggi sarebbe elevata, che è quasi impensabile possa essere stata costruita dai pur celebri ingegneri romani nell’antichità, a meno di non pensare ad una tecnologia ormai andata perduta.

Una tecnologia forse frutto di una civiltà misteriosa ancora precedente l’impero romano come potrebbe essere stata quella di Atlantide.

O di un incontro con antichi costruttori alieni, che avrebbero potuto istruire gli ingegneri e operai romani così da realizzare questo camminamento segreto, largo un metro e mezzo, lungo oltre 3 chilometri e dotato a distanze regolari di camere sotterranee.

PASSAGGIO SEGRETO TRA CALABRIA E SICILIA

Un passaggio segreto che avrebbe avuto uno scopo puramente militare, consentendo di far giungere in Sicilia, senza essere viste, le legioni romane ai tempi delle guerre puniche, tra il 264 e il 241 a.C.

Se confermata la scoperta sarebbe tale da sovvertire buona parte della nostra conoscenza storica di quel periodo, gettando numerosi dubbi su quali antiche tecnologie potessero essere giunte ai romani e da chi.

Peccato solo che alcuni particolari di questa sensazionale notizia, che per giorni è circolata su molti media italiani, non tornino proprio.

TUNNEL MISTERIOSI, QUALCOSA NON TORNA

Anzitutto se si naviga nel web si scopre che la notizia è in rete già da diversi anni: come è possibile che non sia mai seguito un annuncio ufficiale da parte delle autorità, o anche una campagna di scavi archeologici?

Inoltre le foto mostrate in numerosi articoli apparsi sul web e rilanciati da radio, giornali e televisioni sono sempre le stesse, pur riferendosi gli articoli a tunnel che sarebbero stati scoperti in differenti località d’Europa.

Gli esperti intervistati pure paiono sempre gli stessi e curiosamente non si riesce a trovare alcuna informazione su di essi e sulle università o ministeri con cui collaborano.

BUFALE SPACCIATE PER VERITÀ?

Infine anche i cantieri e i gruppi di speleologi citati come primi scopritori dell’incredibile opera militare dell’antica Roma, che ricorderebbe molti tunnel sotterranei che si afferma corrano sottoterra collegando tra loro alcune tra le più importanti località europee, negano ogni coinvolgimento nella vicenda.

Alla fine il sospetto, per non dire la certezza, è che si tratti dell’ennesima bufala che periodicamente riaffiora sul web trovando sempre qualche giornalista abbastanza disattento o privo di notizie autentiche da rilanciarla come fosse autentica.

Un modo di fare che del resto è sempre più diffuso anche nel mondo politico e non solo dell’informazione. Peccato però, perché sarebbe stata davvero una scoperta incredibile.