Lo sapete quanti siamo sul pianeta terra al momento? Oltre 7,7 miliardi e tendiamo ad aumentare al ritmo di circa 75 mila esseri umani ogni giorno, come saldo tra nuovi nati e morti.
POPOLAZIONE MONDIALE, UNA CORSA CHE NON SI FERMA
Come dire che entro fine anno ci saranno 82 milioni di bocche da sfamare in più di quante non ce ne fossero all’ultimo capodanno. I due più popolati paesi al mondo sono la Cina (oltre quota 1,43 miliardi secondo le ultime stime) e l’India (salita oltre quota 1,36 miliardi).
Seguono più staccati gli Stati Uniti (sopra ai 329 milioni di abitanti), l’Indonesia (quasi 271 milioni), il Pakistan (213 milioni) e il Brasile (211 milioni).
Confrontando l’andamento della popolazione mondiale nella storia, dalla nascita dell’agricoltura, circa 8 mila anni prima della nascita di Cristo (quando si stima vivessero sulla terra 5 milioni di esseri umani) fino al 1.800, quando la popolazione mondiale ha raggiunto il miliardo, la crescita è stata impercettibile.
Ma già nel 1930, la cifra era già raddoppiata, mentre il terzo miliardo è stato raggiunto nel 1960, il quarto nel 1974, il quinto nel 1987, il sesto nel 1999 e il settimo nel 2011. Ora per fortuna la crescita sta rallentando e se nel 1970 c’era circa metà della popolazione attuale, adesso occorrerebbero altri 200 anni perché raddoppi nuovamente, se mai accadrà.
ACQUA E TERRA IMPEDISCONO ULTERIORI RADDOPPI DELLA POPOLAZIONE MONDIALE
Secondo il sociobiologo dell’Università di Harvard, Edward Wilson, infatti, non arriveremo all’ultimo raddoppio a causa di una serie di limiti. Oltre alla disponibilità limitata di acqua potabile, c’è da considerare che anche la terra destinate alla coltivazione di generi alimentari è limitata.
Se anche diventassimo tutti vegetariani e quindi consumassimo interamente i raccolti agricoli, anziché trasformarli in parte in mangimi per animali, non esistono ad oggi più di 1,4 miliardi di ettari di terreno coltivabile al mondo, che potrebbero produrre al massimo 2 miliardi di tonnellate di grano all’anno.
Quanto basta per sfamare 10 miliardi di vegetariani o 2,5 miliardi di onnivori che seguano una “dieta americana“. Altri scienziati come il biologo Joel Cohen della Columbia University segnalano ulteriori limiti come la concentrazione atmosferica di carbone, il ciclo del nitrogeno o la quantità disponibile di fosforo.
Così se i 8 miliardi potrebbero essere raggiunti già 2023, solo tra il 2037 e il 2057 dovremmo toccare rispettivamente i 9 e i 10 miliardi di esseri umani viventi, poi la corsa della razza umana potrebbe essere arrivata quasi al capolinea.
PER CRESCERE ANCORA SI DOVRÀ GUARDARE ALLO SPAZIO
A meno che non si riesca ad avviare una colonizzazione su vasta scala dello spazio (nel 2030 gli Stati Uniti vorrebbero mandare una prima spedizione umana su Marte) o, più concretamente, che la natalità cali, come in parte sta già avvenendo.
La Germania, ad esempio, ha smesso di crescere da un decennio, l’Italia cresce solo tramite l’immigrazione (e nonostante la retorica di alcuni partiti populisti a partire dal 2025 anche questa dovrebbe iniziare a calare), mentre la Cina inizierà a declinare dal 2035.
Entro tale data la Cina sarà stata superata dall’India che pur rallentando continuerà a crescere almeno fino al 2050, quando esisteranno sul pianeta oltre 1,6 miliardi di indiani.