Una caratteristica comune degli antichi patriarchi biblici è l’incredibile longevità. Secondo la Bibbia, infatti, Adamo visse per 930 anni, Set (terzo figlio di Adamo ed Eva) raggiunse i 912, Matusalemme visse per 969 anni, morendo sette giorni prima che suo nipote Noè (che raggiunse la soglia dei 950 anni) vedesse iniziare il diluvio universale.
LONGEVITÀ IN CADUTA IN POCHE MIGLIAIA DI ANNI?
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Se il racconto biblico potesse essere preso letteralmente, come sarebbe possibile che in poco più di 4 mila anni (l’anno del diluvio universale, nonché della morte di Matusalemme, è stimato essere il 2.104 avanti Cristo) la vita dell’uomo si sia ridotta di un buon 90%, nonostante i progressi compiuti nel campo dell’alimentazione, della medicina e in generale delle condizioni di vita?
Secondo i seguaci della teoria degli “antichi astronauti” la causa sarebbe legata a un mito ancora più antico di quello biblico, quello degli Annunaki, gli antichi dei sumeri la cui elencazione è contenuta in una tavoletta d’argilla datata attorno al 2.400 avanti Cristo.
ENIGMI ALIENI E GLI ANNUNAKI
Gli Annunaki, termine che identifica una “discendenza principesca”, sono descritti la prima volta nel poema cosmogonico Enuma Elis, letteralmente “quando in alto”, dove si parla di come il dio Marduk abbia creato Babilonia (costruita “fisicamente” dagli Annunaki), che sarebbe stata la sua casa sulla Terra, e abbia dato origine al genere umano per liberare proprio gli Annunaki dalle fatiche che inizialmente incombevano su di essi.
Che c’entrano gli Annunaki con i patriarchi biblici ebraici? Secondo la trasmissione dedicata agli Annunaki della fortunata serie televisiva “Enigmi Alieni”, trasmessa da History Channel, anche in Italia, sarebbero stati governati da due leader, Enlil e Enki, in contrasto tra loro circa l’opportunità di salvare, oppure no, l’umanità da un diluvio universale scatenato da Enlil.
n effetti il racconto è impreciso, dato che nella mitologia babilonese (nel racconto Enuma Elish) Enlin, dio dell’atmosfera, ed Enki, dio delle acque, hanno entrambi un ruolo nell’aiutare gli dei a superare indenni il diluvio universale minacciato da Abzu e dalla di lui moglie Tiamat.
Superata tale minaccia mentre Enlil ricostruirà il giardino dell’Eden sarà Enki a consigliare di creare i servi degli dei, gli uomini, a partire dal primo di essi, figlio dello stesso Enki (da cui riceve il dono della saggezza ma non della vita eterna), Adapa.
NOÈ FU IN REALTÀ UN RE SUMERO?
Vero è che in altri testi mesopotamici è Enki che parla al re sumero Ziusudra e gli consiglia di costruire un’arca per salvarsi dall’imminente diluvio, mentre Enlil dovrebbe avere rimproverato Enki (ma questa parte, come quella relativa alle “istruzioni” date da Enki a Ziusudra su come costruire l’arca, risultano perdute o sono fortemente danneggiate).
Ziusudra sarebbe dunque la figura che ha ispirato il Noè biblico, ricevendo come costui un avvertimento divino circa una catastrofe imminente ma anche il dono dell’immortalità una volta terminato il diluvio, grazie ad una riconciliazione che nel frattempo è avvenuta tra Enlil ed Enki.
Vari altri Annunaki si sarebbero opposti o lamentati del diluvio che, secondo “Enigmi Alieni” avrebbe potuto essere stato superato dagli uomini (Ziusudra o Noè che siano stati) solo tramite una nave spaziale, andata in orbita per la durata del diluvio. Sempre secondo alcuni degli esperti intervistati dalla trasmissione, un’ulteriore interazione tra l’umanità e gli Annunaki sarebbe consistita in una serie di sperimentazioni genetiche che avrebbero portato alla nascita di alcuni “ibridi”.
LA LONGEVITÀ ERA LEGATA A IBRIDI ANNUNAKI-UMANI?
Potevano essere Noè/Ziusudrao, Matusalemme o lo stesso Adamo essere alcuni di questi “ibridi” dotati di una longevità straordinaria? Nella stessa “Lista Reale” sumera si parla di re che hanno governato per centinaia o migliaia di anni: erano anche loro semidei, ovvero “figli” di extraterrestri atterrati in Mesopotania che hanno poi dato origine all’umanità mescolando geni ominidi con geni Annunaki?
Non esistono ovviamente prove, mentre ve ne sono in abbondanza del fatto che la prima specie conosciuta di Homo Habilis ha fatto la sua comparsa sul pianeta circa 2 milioni di anni fa, da cui circa 1-1,5 milioni di anni fa derivò l’Homo Erectus. L’Homo Sapiens, da cui discendiamo direttamente, ha invece fatto la sua comparsa circa 200 mila anni fa, dopo una serie di altri “tentativi” evoluzionistici poco fortunati.
Il fatto che la specie umana già abitasse il pianeta non impedisce tuttavia di ipotizzare che i suoi geni possano essere stati manipolati da una razza di “dei” extraterrestri per migliorarne le caratteristiche, ipotesi che ben si sposerebbe con la teoria degli antichi astronauti.
A pensar male, tuttavia, sembrerebbe un modo per reintrodurre, usando la “copertura” degli Annunaki, il concetto di creazione dell’uomo come un evento voluto e pilotato da qualche entità, dio o extraterrestri che sia, anziché come evoluzione naturale da altre famiglie di animali come la scienza ha già dimostrato.