I motivi per cui l’uomo cerca segni dell’esistenza di un’altra vita, sotto un’altra forma o dimensione, sono sempre gli stessi da millenni.
Il dolore per un lutto, che si tratti di un nostro congiunto, un amico o un animale da compagnia, la paura della morte, la curiosità.
Per questo molte culture hanno sviluppato una serie di leggende riguardo il legame tra il mondo dei vivi e quello dei morti e dei segnali che consentono di coglierne la loro presenza ancora tra noi, grazie a piccoli eventi quotidiani, fenomeni anomali e a quelle che i più scettici definiscono semplici “coincidenze”.
IL LEGAME TRA FARFALLE E ANIME
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Uno di questi segni sembra essere universale ed è legato alle farfalle. Già alcune razze di falene (ossia farfalle notturne), ad esempio, venivano indicate come annunciatrici di morte nella tradizione medievale. Ancora oggi alcune tradizioni popolari le collegano ad anime dannate, suggerendo di scacciarle di casa senza però ucciderle.
Le farfalline bianche diurne, che nel Sud Italia sono anche note col nome di “palummelle” (palombelle), sono invece ritenute dalla tradizione popolare anime di defunti finiti in Purgatorio e che pertanto devono purificarsi in quella forma. L’origine di questa leggenda sembra risalire all’antica Grecia (che colonizzò il Sud Italia oltre duemila anni fa).
UNA TRADIZIONE CHE RISALE ALL’ANTICA GRECIA
I greci avevano un termine, “psychè”, che esprimeva tre significati eloquenti al riguardo: “spirito”, “anima umana” e “farfalla”. Un triplice significato che si fa derivare dalla metamorfosi del bruco. Il bruco è infatti considerato l’essere vivente, forma primordiale che deve ancora crescere, ha una vita limitata e deve imparare, rafforzarsi e prepararsi all’evoluzione in uno stadio superiore.
La crisalide è la morte del bruco nella sua forma terrena, ma al tempo stesso è l’inizio dell’evoluzione in un’altra forma, in grado non solo di sopravvivere sulla terra ma anche nell’aria, ossia nel mondo materiale come in quello etereo.
La farfalla, infine, è l’essere che si libera dopo la morte del bruco, in grado di librarsi in volo e raggiungere il cielo. La metamorfosi della farfalla è così stata facilmente accostata al passaggio dell’anima umana ad un livello evolutivo superiore.
I SIGNIFICATI VARIANO NELLE DIVERSE CULTURE
Ma i significati attribuiti alle farfalle non sono sempre uguali: se greci e romani ritenevano che fossero le anime dei defunti che uscivano con l’ultimo respiro, per gli aztechi esse rappresentavano le anime delle donne morte di parto.
I maya credevano che le farfalle fossero spiriti dei defunti tornati sulla terra per un ultimo saluto ai propri cari. In Messico alcune leggende suggerivano di disegnare sulla schiena di una persona morta una farfalla rossa, per permettere alla sua anima di trovare la giusta via per l’aldilà.
Anche in Giappone le leggende descrivono le farfalle agli spiriti come le anime di defunti tornate a visitar luoghi già frequentati in vita. A Okinawa, in particolare, la farfalla che vola di notte è ritenuta essere l’anima di un uomo assassinato nei pressi.
In Cina, invece leggenda vuole che l’anima di una donna amata, se non sposata, salga al cielo in forma di farfalla. Tornando in Europa, in Scozia e in Irlanda tradizionalmente vedere una farfalla dorata nelle vicinanze di un defunto o di una tomba indica che l’anima di costui è ascesa in cielo.
FARFALLE COME METAFORA DELLA SPIRITUALITÀ
Insomma: da millenni le farfalle sono considerate una metafora vivente di tutto ciò che è effimero e rappresentano il simbolo della spiritualità dell’anima, capace di sollevarsi dai vincoli della materia così come la crisalide si libera dal suo bozzolo.
Voi, se volete, evitate di scacciarle: sia che siano le anime dei vostri cari tornate a darvi un ultimo saluto, sia che non lo siano, sono animali di grande bellezza e delicatezza. Due valori di cui il mondo moderno mostra sempre più carenza.