Parlando di elettronica, siamo circondati da un mondo in continua evoluzione. Le novità tecnologiche continue e le nuove funzionalità che i dispositivi riescono ad avere sono sempre molto interessanti, ma negli ultimi anni si è fatto strada un aspetto molto importante ormai per la mente delle persone: l’aspetto ecologico ed economico.
In questo articolo spiegheremo infatti come scegliere una stampante , una stampante che permetta di danneggiare meno possibile l’ambiente oltre che essere economica, e lo faremo partendo da diversi aspetti. Ovviamente, con un occhio anche al risparmio, perché certo non di proporremo di noleggiare un monaco che scriva i vostri documenti a mano…
I consumi delle stampanti
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A differenza di alcuni elettrodomestici come frigoriferi o televisori, non esiste la classica “tabellina energetica” per le stampanti. Il perché è presto detto: i consumi, per i dispositivi di questo tipo, sono davvero diversi, e si va dalle stampanti che non hanno una particolare tecnologia di stampa, quindi di potenza esagerata, a stampanti che ne assorbono tantissima nel momento vero e proprio della stampa.
Stampanti a getto di inchiostro
Le comuni stampanti Inkjet sono le più economiche dal punto di vista del risparmio energetico. Il consumo, molto simile per tutte (come si può leggere direttamente sulla confezione) è di 4 W quando è in Standby, quindi in attesa di istruzioni, ai 20 W quando sta stampando.
Del resto, al di là di muovere le cartucce e la carta non è che debba fare così tanto.
Le stampanti a inchiostro solido sono delle particolari stampanti a getto di inchiostro, vantaggiose ma in un altro senso che vedremo più avanti. Hanno consumi maggiori delle normali Inkjet.
Stampanti termiche dirette
Il problema di queste stampanti, di solito piccole, si pone a chi deve utilizzarle per questioni commerciali, visto che di solito sono in bianco e nero. Sono quelle degli scontrini e dei POS, che in certi casi non si possono sostituire, in altri possono essere tranquillamente ovviate con le stampanti Inkjet tradizionali.
Consumano circa 80 W quando sono in stampa, anche se sono più ecologiche dal punto di vista della poca carta consumata.
Stampante Laser
Parlando invece di stampanti da ufficio, le laser sono in assoluto le più dispendiose, perché sono quelle che consumano di più. Hanno infatti bisogno di energia per il laser, e se in attesa consumano poco più delle Inkjet, perché siamo sui 7 W, quando stampano succhiano dai 400 ai 600 W, per cui circa 20-30 volte i consumi energetici delle stampanti comuni.
Capito adesso perché non c’è la tabellina sulle stampanti? Le differenze sono altissime, tra i modelli.
Costi delle cartucce e dei toner
Una delle cose più importanti da prendere in considerazione nell’acquisto di una stampante è, chiaramente, il costo dell’inchiostro. Costo che è un problema economico, ovviamente, ma si riflette su una questione ecologica: quante cartucce buttiamo? Quelle, infatti, vanno smaltite correttamente, mentre se le buttiamo nell’ambiente senza smaltimento (nella spazzatura, insomma) hanno un impatto altissimo.
Per questo, le stampanti laser sono sicuramente migliori delle stampanti a getto di inchiostro: ogni pagina stampata con una stampante laser, a colori, ha un costo che varia dai 2 ai 4 centesimi per pagina consumata, mentre per le Inkjet questo costo va sui 10-13 centesimi. Una bella differenza.
Inoltre le cartucce per il getto di inchiostro hanno pochissimo inchiostro all’interno, e venno cambiate spesso. Sulle istruzioni della stampante c’è scritto per quante pagine è adatta una cartuccia, e in base a quel parametro (e al costo delle cartucce, che va sempre valutato prima dell’acquisto) possiamo capire qual è più conveniente.
- Si divide il costo a set di cartucce (es. 40 euro) per il numero di pagine (es. 500) per avere il costo per pagina. Ovviamente, tanto più basso è questo numero, quanto più conveniente e meno inquinante (perché quando le cartucce saranno finite saranno durate di più) sarà quella stampante.
Bisogna anche tenere in considerazione la possibilità di ricaricare le cartucce, o di acquistarne compatibili: per la ricarica, bisogna affidarci ad aziende specializzate che se ne occupano, ma il costo per ricaricare una cartuccia è minore rispetto alla cartuccia nuova, con l’aggiunta del fatto che la vecchia non viene buttata; quelle compatibili, semplicemente, costano un po’ meno delle originali, riducendo così il costo per pagina.
Le stampanti a inchiostro solido
Un po’ più costose invece le stampanti a inchiostro solido, che abbiamo visto prima, ma in questo caso il tutto è molto più ecologico perché le cartucce non necessitano di smaltimento, a differenza delle cartucce normali.
Se nelle cartucce normali l’inchiostro è liquido, in queste è simile ai pastelli di cera (è a base di olio) e viene sciolto al momento di stampare. Le cartucce sono delle cassettine, tipo panetti di burro (scusate il paragone) che si mettono dentro un involucro fisso, si chiude e si mette nella stampante. Sarà poi la stampante a scioglierlo e a lasciarlo sulla carta.
Quando l’inchiostro finisce, per dirla con lo stesso esempio è come se fosse finito il nostro burro: l’involucro sarà di nuovo vuoto, e noi mettiamo un nuovo “panetto” all’interno dell’involucro. Insomma, in questo modo non si butta mai nulla e l’impatto sull’ambiente è zero.
Non sono proprio economiche, queste stampanti, e nemmeno le loro cartucce, per cui il costo per pagina è superiore rispetto alle laser, anche se i consumi sono inferiori. Sicuramente, dal punto di vista del rispetto per l’ambiente è ad oggi la stampante ecologica migliore in circolazione.